Il libro di Nicodemo


L’agronomo Nicodemo Murgi, studioso di storia locale, ha passato buona parte dell’isolamento Covid a spremere le meningi. E ha mandato in stampa Melissa, quella fredda giornata d’ottobre. Racconti di tempi vissuti. “Epilogo inevitabile. I fatti di Fragalà, le terre e la riforma agraria, sono vicende legate alla mia professione. In quegli anni erano il pretesto per alimentare la lotta politica tra destra e sinistra”. 

Negli anni ’60-‘70, con l’eco della strage nell’aria, arrivava a Melissa, a bordo di macchinoni, una processione di politici. Parlavano, promettevano. E non mantenevano. Arrivò anche Nilde Iotti. Si fermò a parlare con Lucia, ferita vent’anni prima a Fragalà dalla scheggia di una bomba. “Non ti preoccupare”, disse, “non vi dimenticheremo”. Per mandare aiuti alle famiglie delle vittime, si tassarono anche gli operai della Fiat. Si mise in viaggio persino un trattore dalla Russia. Morale: di soldi ne arrivarono pochissimi. E il trattore si fermò a Cutro. Dicevano che a Melissa ci sono terre scoscese. Non serviva.