L’ultimo testimone


Ogni giorno, a piazza Gramsci, un omino prende posto sulla panchina. E resta qui, con o senza compagnia, a pensare a chissà cosa. Francesco Iocca, classe ’33, aveva 16 anni il giorno  dell’eccidio di Fragalà. Ricorda tutto ma parla poco. “È tutto scritto in tribunale”, dice. “È tutto nei libri”. A lui non successe nulla. Il fratello Luciano fu uno dei cinque gravemente feriti. Un mese di ricovero e la scampò. È una faccenda complicata la storia di Fragalà. Chi aveva ragione? I braccianti? Il padrone? Nicodemo Murgi nel suo libro parla di “frittata”.  Nel ‘52 la sentenza del tribunale condannò i feriti di Fragalà per occupazione abusiva delle terre e detenzione di armi da guerra.